martedì 15 dicembre 2009
Oscar e la Nutella
Oscar: umano cos’è quella cosa che hai in mano? Fammi annusare! Cosa mangi? E io? Fammi vedere, dai! Posso? Anche io voglio!
Umano: ma dai! Non ti mettere a fare il mendicante! Lo sai che non ti do nulla... e poi non ti piace la Nutella...
Oscar: fammmi annusare! Anche io voglio! Ti prego! Guarda come mi allungo sulle zampine sante! Guarda come mi agguanto alle tue gambone possenti con le mie unghiette! Vedi come mi struscio tutto contro di te?
Umano: dai invece di allungarti lungo i miei jeans, sali sul tavolino così riesci a guardare oltre il parapetto, guarda quanti uccellini ci sono in giro oggi che finalmente è tornato il sole!
Oscar: umano ho avuto un’idea, ora salto sul tavolino poi ti siedi così saremo alla stessa altezza e sarò in grado d’investigare cosa tieni in mano e soprattutto cosa stai inserendo dentro le tue fauci...
Umano: ma insomma, la vuoi finire?! È solo Nutella, non ti piace e ti fa male! Basta insistere!
Oscar: oh vedi che se ti metti così posso arrivare fino al cibo che tieni in mano?... ma ... ma... ma che schifo! Ma cosa mangi!? Ma non annusi mai il cibo prima di inserirlo in bocca?
Umano: e io te lo avevo detto che non era di tuo gusto...
Oscar: guarda, già il fatto che sia marrone e molliccia dovrebbe metterti bene in guardia e farti capire che non può essere commestibile ma hai notato che odore ha? Ma è davvero terribile! Che schifo! Fammi andare a mangiare due crocchette che mi rifaccio odorato e palato...
Umano: Hahahaha!!!! Che scemo che sei! Te lo avevo detto io che non ti piaceva! Hahaha!!! Guarda come scrolli le zampine davanti adesso! Mi fai troppo ridere!
Oscar: no davvero umano quella cosa non ti fa bene, brrr che schifo!
Umano: accidenti, scrolli addirittura tutte e due le zampine davanti adesso! Secondo me, nella scala del disgusto siamo almeno a 6 su 10!
Oscar: ridi pure umano, ridi che la mamma ha fatto le crocchette... ricordati che ride bene chi ride ultimo... con quella porcheria che mangi, fossi in te avrei davvero poco di cui ridere!
Sophia: Umanooo!!! Bau bau!!! Umanooo!!! Cosa mangi?! Tira giù un pezzo anche a me! Cosa mangi? Umanooo!!! Girati, guarda qui sotto, umanooo!!!
Umano: ecco ora ci siamo tutti all’appello... ciao Sophia! Zitta non abbaiare! Zitta che disturbi tutti!
Oscar: ecco siamo a posto, ci mancava anche il canide di turno a fare il triangolo questa sera! Pussa via cagnaccio, questo umano è mio! Tu hai i tuoi a cui dar fastidio!
Sophia: ciao umano! Cosa mangi? Tiramene un pezzo anche a me! Guarda, mi siedo e scodinzolo, son brava? Guarda, ora alzo una zampa anzi tutte e due le zampe davanti! Guarda umano come sono brava, rimango seduta solo sulle zampe dietro! E scodinzolo! Non mi merito forse un pezzetto di quella cosa succulenta che stai mangiando?!
Oscar: ma guarda te come si prostituiscono i canidi! Dignità per Bastet! Dignità! Giù quelle zampe! Su con la coda, fuori quel petto! Vergogna, sei sempre un animale... anche se canide... non un umano! Noi non ci diamo per un pezzo dipane! Vergogna!
Umano: va bene ho capito, ti vado a prendere un pezzo di pane secco come piace a te...
Oscar: ecco, visto? L’ha fatto andare via...
Sophia: si ma ora torna... oh se torna... la scenata del cane su due zampe paga sempre mio caro...
Umano: eccoti il tuo pezzo di pane. Spetta che te lo spezzo in pezzi piccoli che sei ingorda e ti strozzi altrimenti...
Oscar: urka! Ma davvero devo fare così? E ti ha preso anche quello pulito, non quello sporco di quella cosa orrenda! Ma posso averne umano? Mi piace tanto a me il pane... pprrrrr
Sophia: vedi? Te lo avevo detto io... ora lascia che il tuo umano venga a me col suo pane, non lo distrarre...
Umano: tieni, brava cagnolona! Si va bene, puoi averne anche te Oscar, un pezzettino piccolo...
Oscar: per la verità non è che sia sto gran chè, anzi fa un pò cag... ehm non è il masimo diciamo... ma pur di toglierlo al canide me lo mangio anche io...
Sophia: a me piace tanto! Senti com’è croccante! Lo sgranocchio tutto! Buono! Per me va bene condividerlo, alla fine della storia possiamo dirlo... anche tu sei parte del branco, no?
Oscar: del BRANCOO!!??? Sono un felino io! A bella! FE-LI-NO!!! Branco... tsè!... ma senti parlando di branco... che crocchette ti danno a te?...
Oscar e la fonte
Oscar: ciao umano, si gioca? Cos’è quella? Cosa ci fai con la scatola del pelo sporco in mano?
Umano: vieni con me Oscar? Torniamo alla base? Andiamo?
Oscar: uh! Porcaccia! Ha detto “andiamo”! e con la scatola del pelo sporco vicino! VVIIIAAAA!!!
Umano: ma dove corri? Vieni qui!
Oscar: ma non ci penso nemmeno nell’anticamera del mio cervello...
Umano: ma dove sei andato? Vieni a salutarmi dai!
Oscar: umano io non esco, dentro la scatola rumorosa non ci vengo e basta, tu vai, ti auguro un buon viaggio, hai la mia benedizione, io rimango qui con le umane dal pelo bianco.
Umano: ah! Eccoti! Ma ti sembra il caso di nasconderti sotto il lettone?
Oscar: è inutile che mi guardi e stringi gli occhi, io non esco. Anzi mi giro e mostrandoti il mio miglior profilo mi sdraio nel punto piu’ lontano e difficile da raggiungere.
Umano: e dai fatti dare un bacino, vieni qui! Non mi far strisciare come uno schiavo di fronte al suo signore!
Oscar: ciao umano, buon viaggio, guarda la zampina che mi sto lavando, la vedi? Dice “Ciao!”.
Umano: bon ci rinuncio, ci vediamo in un paio di settimane.
Oscar: oh finalmente se n’è andato, benissimo! Adesso aspetto che la porta si chiuda e poi posso uscire... anzi già che ci sono mi faccio pure un pisolino di bellezza tanto per esser sicuri che non torni all’improvviso.
Umano: allora vado senza di te, ciaooo
Oscar: ciao ciao, buon viaggio, ti penserò mentre mangerò le acciughine delle umane... mi manchi già... anche no... forse un pò...
Qualche tempo dopo...
Umano: ciao sono arrivato, tutto bene... il gatto? Gli manco?
Umana: spetta che te lo passo, è qui sdraiato sulla tavola, non sembra che gli interessi molto che sei andato via...
Oscar: cos’è quella scatola nera? Fai annusare? Fammi sentire dai! Bene, così... timbrata! Adesso che ha il mio odore è mia!
Umano: ciao Oscar! Mi senti? Cosa ci fai sulla tavola?
Oscar: l’umano? Ma dove sei? Un umano così grande dentro una scatola così piccola? Ma come mai ti tengono li dentro? Devono portare anche te dall’umana dal pelo verde?
Umano: scendi dal tavolo, subito! Giù!
Oscar: urka ma come hai fatto a vedermi? Ma sei davvero dentro quel coso nero?
Umano: Oscar scendi subito dal tavolo! Giù! Brutto!
Oscar: davvero? Come dici? Mi devo mettere comodo? Ah si, grazie! Eccomi sono sdraiato, hai detto giù... obbedisco...
Umano: ti manco tanto è vero?
Oscar: umana scusa ma potresti togliere questa scatola così fastidiosa da vicno alle mie orecchie?
Umano: Oscar lo sai che non devi stare sulla tavola! Ti manca tanto il tuo papà? Fai il bravo?
Oscar: umana vado un secondo alla lettiera, prepara l’umido che torno subito e smetti di parlare con quella scatola nera...
Umana: mi sa che il tuo cucciolo ha imparato subito a non ascoltare il suo “papà”, tipico di voi “figli”, ha già cambiato stanza...
Qualche tempo dopo...
Umana: Oscar fai il bravo, cosa ti prende? Guarda che ti bagni se vai nel lavandino.
Oscar: umana guarda quant’acqua che scende da qui! Ed io ho l’arsura delle fauci! Saranno state le crocchette... ho proprio bisogno di bere dalla fonte senza fine e non dalla scodella, così l’acqua è più buona e fresca!
Umana: stai attento che ti bagni, non ti mettere sul bordo del lavandino che scivoli dentro...
Oscar: umana guarda quant’acqua! Ma ce la farò a berla tutta?
Umana: non ti sporgere, aspetta che ti aiuto con la mano...
Oscar: che nervoso quando metti la zampa sotto la fonte... io non bevo l’acqua che sa di umana...
Umana: beh se non vuoi bere chiudo l’acqua...
Oscar: oh! Ma guarda! Se spingi in giù questo coso qui finisce la fonte! Fammi provare...
Umana: tocchi il rubinetto... vuoi bere? Aspetta che apro l’acqua...
Oscar: mitico! Spingi in su questo coso e si apre la fonte, spingi in giù e si chiude la fonte... ma è come la finestra!
Umana: allora vuoi bere o no!? Basta chiudo il rubinetto poi prendo l’acqua dal frigo che mi hai fatto venire sete...
Oscar: adesso faccio lo strano, mi sdraio e faccio finta di niente poi appena si gira scatta il controllo scientifico della mia teoria sulla fonte...
Umana: che scema che sono! Ho lasciato il rubinetto aperto...
Oscar: che furbissimo felino che sono! L’evoluzione della razza dipende da me! Ho scoperto come si accede alla fonte!
Umana: eppure ero sicura di aver chiuso il rubinetto... mah! Ah che buona l’acqua fresca!
Oscar: Ma non usi la scodella per bere? Ma come mai usi quella scodellina trasparente per bere? E poi, scusa umana se te lo dico, ma... è la testa che va verso la scodella e con la linguetta si aspira l’acqua, non la zampa che porta la scodella alla bocca, che schifo questi umani!
Umana: vado di la a stirare, vieni con me Oscar?
Oscar: no ti ringrazio umana, per il momento mi sento come se dovessi fare la guardia alla fonte senza fine, tu vai avanti che poi vengo a controllare che non ci siano predatori.
Poco dopo...
Umana: ma cos’è questo rumore? Sembra acqua...
Oscar: ma vieni! Avevo ragione! Guarda quant’acqua che scende! Io la lascio scorrere sempre altro che fermarla come fa l’umana...
Umana: Oddio no! Hai imparato ad aprire il rubinetto della cucina! E adesso come faccio?
Oscar: hehehe umana, sei impressionata o no dalle mie capacità ligico deduttive? Ora non mi servi più, faccio da solo... altro che scodella... e se tanto mi da tanto mi sa che funziona allo stesso modo anche la fonte vicino alla tua lettiera, quella dove mi ci acciambello così bene... ora vado a provare, ciao bella!
lunedì 14 dicembre 2009
Oscar e l'erba cattiva
Allora, vediamo, gratto almeno cinque o sei volte sulla porticina della lettiera per far sapere a tutti che son sveglio e sto entrando poi una volta entrato annuso tutto per accertarmi che le umane abbiano fatto il loro dovere e sia pulito poi scelgo il posto migliore per una giusta ispirazione e quindi scavo, scavo, scavo, scavo... poi annuso... mmm non ho trovato nulla... e allora scavo ancora un pochino per essere proprio sicuro che non ci sia davvero nulla e quindi annuso e poi mi giro, assumo l’espressione facciale giusta di chi si sta concentrando e... ah!
Bene, ora mi sento proprio meglio, copro tutto per esser sicuro che se arrivano dei predatori non sappiano che son qui, gratto alter cinque o sei volte la porticina della lettiera per far sapere alle umane che le mie funzioni vitali sono state espletate e che ci si aspetta che facciano il loro dovere e poi sono finalmente pronto ad affrontare quel destino per cui ogni felino è nato e cioè bere e mangiare, a parte la nanna ovviamente, compito peraltro di già espletato ampiamente.
Ma questo rumore cos’è? L’umana ha toccata la scatola fredda da cui esce il cibo! Via di corsa! Arrivo!
Cosa c’è lì dentro, umana? Cos’hai preso? Fai vedere?!
Aspetta che salgo dove non devo assolutamente salire e vengo a guardare... cos’è? Cibo? Fammi annusare! Si ho capito, scendo subito... dopo... poi... ma cos’è?
Erba?! Oh ma guarda! Erba di tanti colori e dimensioni diverse!
Ho capito, vado via! Ecco vedi? Mi sono seduto qui così non ti dò fastidio , proprio sopra il contenitore dell’erba così mentre te lo scaldo lo annuso anche un po'... Ahia! Avete visto tutti? Mi ha picchiato! O per Bastet! Tu umana hai colpito questo povero piccolo indifeso Me! Che dolore! Che umiliazione! Io odio i colpi su sedere! Che cos’è quella strana erba Bianca e dura? Ma cosa fai? Ah togli la parte esterna come si fa per l’umido solo che questa odora di terra, fammi vedere, fammi annusare... Ahia! Ma insomma! Quello è il mio sacro porta coda! Non è fatto per essere battuto con violenza!
Umana apprezzo la tua presenza, al tuo ritorno ti accolgo sempre quasi con affetto ma colpirmi proprio lì è... è... un colpo basso! Ora mi devo leccare le parti basse...
Oh! Un’erba nuova! E che colore strano! Non è bianca o verde come tutte le altre erbe ma un po' come il sole al tramonto e che forma strana! È lunga e a punta... chissà che odore strano che ha! Ahia! Ora basta! Le hai viste le punte dei miei possenti artigli? Guarda che io li uso sai!? Ahia! Va bene li metto via... chissà come mai non ci crede mai che son pronto ad usarli... sono troppo buono... se ne approfitta perché sa che le voglio bene... Oh un’erba nuova! Bianca! Fai annusare... mi sa che ha capito chi comanda perché non cerca più di colpirmi... sniff sniff... o mia Bastet! Muoio! L’odore punge le narici e gli occhi bruciano! Lacrime amare! Adesso capisco perché l’umana non mi ha colpito questa volta! Umana cattiva! Ma è un’erba terribile! Oh, ma piangi anche tu umana! Ma stiamo soffrendo assieme! Beh ma guarda che mi pare di capire che più colpisci l’erba facendola a pezzi, più noi si soffre! Se tu rimani qui, umana, nemmeno io batterò in ritirata, io resto qui e ti assisto perché io sono un felino!
Quale terribile fato per un felino adottare un umano ma addirittura adottarne più di uno è da pazzi! Piango, ma resto! Felinamente mantengo la posizione! Non lascerò certo che vinca un’umana! Resto! Etciùù!sniff sniff! Quasi quasi vado a controllare che sia tutto a posto sulla tua tana, umana, ok? Ma poi torno perché... io... resto al tuo fianco...
lunedì 7 settembre 2009
Umane sveglia! E' sorto un nuovo giorno!
Umana sveglia! L’astro diurno è sorto
e la dea notturna è tramontata!
Alzati, non stare a nella tana corpo morto!
Sveglia che la vescica è svuotata!
Hi hi hi, ho fatto pure la rima! Sono troppo sprecato come felino in appartamento! Dovrei troppo uscire più spesso ed inncontrare altri felini, visitare posti nuovi, conoscere cose nuove e potermi dedicare interamente al progresso felino! Ed invece eccomi qui che perdo tempo a far risorgere dal suo letargo le mie servitrici umane affinchè si possano preoccupare dei miei rifiuti corporei... SVEGLIA!!!
mmm... qui ci vuole un intervento radicale, un atto di forza, la serie delle mosse segrete... ops saltino sulla tana delle umane... oh, scusa umana! Sono capitato proprio sulla tua pancia... ti sei svegliata? NO!?
E allora seconda mossa segreta... ma umana che odore hai? Ah ma non sei tu, è la tua bocca aperta che oltre a produrre questo rumore infernale emana un puzzo degno delle peggiori crocchette! Fammi sentire bene... che puzzona che viene da queste fauci! Oh, scusa umana, mi sono sbadatamente entrati i baffi proprio nelle tue narici! Scusa mi sono scappati mentre ti annusavo, perdona la mia sbadataggine, ti ho svegliata? NO!?
E allora terza mossa segreta... quando si dice che si può contare sugli amici... uno, du e, tre... e mentre cammino faccio pure il pane con le zampette, specialmente lì sul petto dove ti piace tanto anzi mi ci fermo pure... A-ha! Ti sei mossa! Sei sveglia finalmente! NO!?
E allora quarta mossa segreta... ho visto un topolino nascondersi sotto le le coperte! Avrà sentito l’odore delle tue zampe puzzone! Eccolo che si è mosso ma io ti salverò, all’attacco! Oh, che sbadato! Era solo la tua zampona senza artigli (che schifo...), scusa tanto per l’errore, è stato solo eccesso di zelo, cerca di capire, umana... ti avrò mica svegliata con la mia sbadataggine, vero? NO!? Ma come no! Ma dai! Qualcuno mi aiuti! Non è normale... Eppur si muove! Mmm qui non mi rimane che l’atto estremo, la scelta ultima, la mossa assoluta, terminale, la castagna!
Ma dove sarà? Eccola, proprio sotto la tana delle umane! Oscar il grande la colpisce con forza spingendola in campo aperto e poi via verso l’entrata, muro zampa, muro zampa, calcia di destro, scarta di sinistro, corre veloce lungo l’ala verso l’area della porta, scarta nuovamente prima del tiro, finta e dribla contro il muro, torna indietro, veloce verso l’area della lettiera, scarta all’improvviso e tiro! Incredibile rete del Grande Oscar proprio tra i due pali della lettiera degli umani e la fontanella dell’acqua che usano per lavarsi dopo l’uso della lettiera! Ma non contento riprende il gesto atletico e con un doppio zampa muro, zampa muro rientra in area nemica, felinamente sciolto nei movimenti, arriva in corsa e tira nuovamente la castagna, un tiro forte dritto sotto la rete della tana delle umane, invece di seguire la castagna salta sopra la tana e corre veloce dalla parte opposta cercando di arrivare prima della castagna stessa anche se pre fare ciò è costretto a caplestare le umane in letargo, veloce scende ed arriva un attimo prima che la castagna tocchi il muro... che felino che sono! Adesso silenzio che non vorrei mai svegliare le umane... ora mi fermo e pazientemente aspetto...
OSCAARRR!!!!
Mitico! Si son svegliate! Buongiorno umane! Era ora che vi svegliaste, il sole è sorto da un pezzo, la lettiera è sporca da più tempo ancora e beh... avrei fatto la numero uno ma ehm sapete... cercate di capire... avrei anche necessità, dopo tutto questo movimento, di depositare cose solide, la numero due insomma e... ehm... siccome che voi dovreste essere le sostitute del mio umano... beh in qualità di nuove servitrici umane sarebbe vostro onore, dovere e compito formale, secondo gli accordi internazionali di amicizia felino-umana, alzarvi al più presto e correre a pulire la lettiera... come da contratto quando vi ho deciso di addottarvi insomma, comma 5 punto2 paragrafo 6.
Sua felinità Oscar I maestosamente saluta e banariamente ringrazia accogliendovi in questo gliorioso giorno nuovo.
Mi aspetto di vedervi quanto prima nella stanza del cibo... le crocchette son finite e l’umido è quello vecchio, va cambiato... in cambio avrete due minuti di carezze ed un minuto di fusa, se volete anche la testatina mi aspetto di ricevere il liquido bianco dalla scatola fredda...
lunedì 27 aprile 2009
Oscar Ritrovato
Oscar: Apperò! Allora esisti! Non eri solo un sogno, un’illusione, uno scherzo della mia memoria fallace...
Umano: Ma dai! Non mi riconosci più?! Vieni qui a farti coccolare!
Oscar: umano ti è sembrato il caso di lasciarmi da solo con le umane così a lungo? Dove sei stato?
Umano: dai vieni fuori da sotto il letto che il tuo paroncino preferito è tornato ed ha tanta voglia di farti tante coccole!
Oscar: ti rendi conto, umano, di quante volte il sole sia sorto e tramontato dall’ultima volta che ti sei fatto vivo? Un felino adotta un umano una volta nella vita e quando noi scegliamo i nostri umani lo facciamo con molta cura e non li abbandoniamo più; noi felini sempre lì per i nostri umani, dormiamo quando non ci sono per essere svegli e presenti quando tornate alla tana perchè così fà un compagno di vita, veniamo a prendervi alla porta con la coda dritta perchè siamo felici di riavervi a casa e così facendo desideriamo donarvi un momento di felicità anche se la giornata non è stata delle migliorie la caccia è andata male; noi felini siamo lì per voi quando siete tristi o nervosi così come nei momenti di felicità e vi permettiamo di giocare con noi e di accarezzarci per donarvi attimi di tranquillità e spensieratezza e quando facciamo le fusa è perchè noi sappiamo che hanno un effetto calmante e terapeutico; noi felini manteniamo rispettosamente le distanze ma siamo anche sempre attenti a tutto ciò che ci circonda e siamo dove siete voi pronti ad intervenire.
Umano: ma guarda te se deve fare l’offeso! È stato qui servito e riverito dalle nonne per quasi venti giorni in quello che potrebbe essere considerato come il paradiso dei gatti e fa lo scontroso...
Oscar: È inutile che stai sdraiato e mi guardi fisso, per noi felini è una minaccia guardare fisso negli occhi un altro essere vivente, dopo tanto tempo non sei ancora riuscito ad imparare il linguaggio del corpo... e non strizzare gli occhi, non ci casco, dove sei stato tutto questo tempo? Con chi eri? Quando l’umana dal pelo rosso quando è passata di qui, ho percepito il tuo odore su quello che ha portato alle umane dal pelo bianco, qualunque cosa fosse aveva il tuo odore... lei si ed io no... tradimento! Io ti consiglio di stare in guardia con quell’umana, ha qualcosa che non va, lo sanno tutti che solo i maschi hanno il pelo rosso, non le femmine!
Umano: ma dimmi te! Sono finalmente riuscito a toccarti la coda e tu ti sposti... e dai che inginocchiato così col sedere in aria sembro un sacerdote dell’Antico Egitto al cospetto della statua della dea Bastet!
Oscar: lasciami stare umano! Noi felini non abbandoniamo i notri umani, troviamo sempre il tempo per stare con voi; quando torni dalla caccia e trovi i miei peli sulla scatola del tuo pelo sporco, il mio non è mai sporco, io mi lecco, è perchè quando non c’eri ti ho pensato e ti volevo stare vicino e l’odore del tuo pelo sporco mi fa compagnia; quando non ti senti bene io sono al tuo fianco, resto vicino a te e non mi muovo e non disturbo; quando sei occupato con la scatola luminosa non ti disturbo, mi sdraio vicino a te, magari sulla tua zampa, e ti faccio compagnia perchè io sono un felino e come tale sono sempre presente nella tua vitain modo attivo, noi felini l’esistenza passiva la lasciamo ai cani.
Al contrario dei cani noi felini non ubbidiamo, accogliamo le vostre richieste; noi non prendiamo ordini, acconsentiamo da aavvallare i vostri suggerimenti con accondiscendenza; non ci vedrete mai zampettare scodinzolanti con la lingua fuori di traverso e lo sguardo dipendente e l’occhio lacrimoso perchè noi siamo felini ed il nostro tempo ed il nostro rispetto li concediamo con parsimonia e l’affetto solo a chi sa sa guadagnarselo.
Umano: Oscar se non mi consideri io vado in cucina a mangiare. È inutile che sto qui sdraiato in terra cercando di raggiungerti...
Oscar: E adesso dove vai? Non ho finito! Vieni subito qui! Una delle leggi feline dice che se il felino non va dall’umano, è l’umano da andare dal felino e mai succede il contrario...
Per noi felini gli umani sono i dispensatori automatici di coccole, di cibo e di calore nelle fredde notti invernali nonchè i pulitori della sabbietta; se i cani sono i migliori amici dell’uomo, l’uomo è il miglior amico del felino per cui comportati di conseguenza. E non credere che l’affetto che proviamo per voi sia dovuto ad una dipendenza, non fare mai questo errore, perchè perso un umano ne adottiamo un altro; l’affetto che diamo è una scelta consapevole, il piacere della vicinanza reciproca, lo scambio di calore “umano”, il desiderio di condivisione di spazio e tempo.
Umano: bravo vieni qui e fatti tenere un pò in braccio... vedi che ti piace?
Oscar: E adesso vieni qui stupido umano, vieni qui e fatti annusare, naso contro naso... vieni più vicino che ti tiro una testata in segno di perdono ed amicizia... bravo prendimi in braccio... uffa mi sono scappate le fusa! Ma come si fa a non perdonare un essere come te, così stupidamente inconsapevole... non ci provare più ad abbandonarmi per così tanto tempo sebbene in compagnia delle umane dal pelo bianco... te ne approfitti perchè sai che ho il cuore debole... hai portato la pappa? E il latte? Putzli come sta? Ti ha chiesto di me? I ragazzi del quartiere come stanno? Petronilla l’hai vista? Hai controllato se il topolino di stoffa è sempre sotto il divano? Ecco bravo sotto il collo... ppprrrrrrrrrrrrrr
mercoledì 8 aprile 2009
Primavera per Oscar
Finalmente vedo di nuovo il cielo senza barriere tra di noi, posso dormire sotto le stelle, posso sentire gli uccellini risvegliarsi, seguire i movimenti degli animali notturni.
Che bello quando l’apertura nel muro rimane aperta, posso sentire l’aria che mi spettina il pelo, il profumo delle feline qui intorno portato dal vento, grazie umano, tutto questo mi amncava e molto... sorge la luna dal tetto...
Che bello quando arriva primavera! I primi caldi, la vita che risorge, si sente il cambiamento nell’aria, il tepore dell’estate alle porte, il corpo che cambia, il pelo invernale che cade lasciando il posto a quello fresco estivo, mi eccita tutto questo cambiamento intorno a me, mi sento più reattivo, pronto alla caccia ed alle spensierate esplorazioni nel posto verde, alle dormite al sole assieme alla saggia Putzli per poi stancamente spostarci all’ombra quando il caldo diventa opprimente.
Oh, guarda! Movimento! Un felino si muove furtivo ed aggraziato nel posto verde di sophia, proprio qui sotto il mio posto di guardia!
Ehi, felino! Ehi! Mi senti!?
Ciao felino, son qui! Guarda in su!
Ecco bravo! Ciao io sono Oscar, e tu?
E lo so che tu non lo sei! Cos’hai capito! Oscar è il mio nome mica una condizione d’essere! Tu come ti chiami?
Come sarebbe a dire come parlo? Parlo felino... posso sapere come ti chiami?
Johnny Dieci Morsi? Che strano nome! E come mai ti chiami così?
Ma dai! Eppure non mi sembri sovrappeso... non si direbbe proprio che possa mangiare così tanto! E dove vai di bello? Cosa fai?
Umana del cibo? E chi sarebbe?
Oh toh guarda! Un altro felino! E un altro laggiù! Eh ma quanti siete?
Vedo che siete proprio tanti... e tutti in fila per cosa?
Ah tutti per l’umana del cibo?
Un’umana dal pelo bianco che distribuisce cibo e coccole? Ma che bello! Sembra il sogno di ogni felino! Fantastico! E cosa vi da come cibo?
Crocchette? Davvero? Ma allora ha trovato la pianta delle crocchette come il mio umano!
Come sarebbe a dire che la pianta delle crocchette non esiste? Se non esiste dove le trovano, come fanno a procurarcele?
Hanno il dono? In che senso?
In effetti il tuo ragionamento ha un suo senso... non tutti gli umani hanno le stesse crocchette e non tutti gli umani danno le crocchette...il mio umano ha più di un tipo di crocchette ed anche una varietà di tipi di umido... quindi lui ha un grande dono per il cibo... anche per il suo direi... senti ma tu conosci Petronilla?
Davvero?! E ci sarà anche lei questa sera con voi?
Viene tutte le sere? Ma se è da prime dell’inverno che non la vedo!
Capisco... beh salutamela tanto... Nerino è davvero un felino fortunato... Eccola! L’umana del cibo è arrivata! Vedo tutti i felini intorno alle sue zampe! Vai altrimenti arrivi tardi e non mangi per colpa mia! Ma siete tantissimi!
È vero, adesso che me lo dici lo posso notare anche io, ci sono anche felini che abitano qui vicino con gli umani... proprio come me... ma come mai mangiano il cibo dell’umana? Devono avere degli umani che non hanno il dono... o il cibo dell’umana deve essere davvero buonissimo...
No no vai pure da solo, io non posso venire, devo fare la guardi al mio umano, dorme, e poi l’ultima volta che sono scesoda qui mi sono rotto la zampina... meglio evitare... ciao buona notte anzi buon appetito, a presto, passa ogni tanto a trovarmi che mi fa piacere... ciao... e ricordati di salutare Petronilla...
Petronilla con il suo faccino tondo come la luna, il suo manto nero come la notte, gli occhi brillanti come stelle, il suo sbuffo sul petto bianco come il latte, la vocina soave e la risata argentea... cos’era? Un rumore... un momento! Questa casa è sotto la protezione di Oscar il Felino! Fammi andare a controllare...
Urka! E questa cosa cosa sarebbe?! Aahhhh!!!! Vola!!! Via!
Ma cosa caspita sarebbe sta cosa? Mmm fatti annusare... piano... ma è proprio brutta! Verde con antenne al posto degli occhi e le zampe lunghe lunghe... fatti annusare... aahhh!!!!
Ma salta! Vol e salta... è più piccola di me... è cibo... si dia il via alla caccia...
... vieni giù dal muro... vieni che Oscaruccio ti aspetta... ottimo al volo! Uffa mancata... sul tavolo di corsa! Lei salta sul divano, perfett, il mio terreno di caccia tipico... ma lei salta di nuovo, sulle tende questa volta, io mi arrampico veloce ma poco prima di prenderla lei si lancia verso l’apertura del muro, non capisce che c’è l’aria dura e vi sbatte contro, cade ma si rialza, io la incalzo ma appena arrivo a tiro lei risalta e si dirige verso la tan dell’umano dormiente ed ignaro, io la rincorro veloce, salto sull’umano evitandogli il viso, lei scarta all’improvviso ed io mi ritrovo, nella foga del momento, a calpestare con le zampe il corpo dell’umano proprio a metà corpo, sento l’umano svegliarsi e dire qualcosa nella sua lingua ma non ho tempo, la bestia, l’intruso, la preda salta verso l’apertura del muro della tana dell’umano, salto ma veniamo fermati dall’aria dura, saltiamo tutti e due per terra, a questo punto l’umano grida qualcosa e poi nel buio della stanza lo vedo venire verso di me ma incontra sulla strada la scatola del pelo sporco, la centra e cade per terra con grande chiasso, la preda salta nuovamente in direzione opposta a prima saltando l’umano a questo punto a terra e dirigendosi verso la lettiera, io l’inseguo, salto l’umano ma è troppo lungo quindi atterro nuovamente circa a metà corpo, lui si piega in due e grida nella mia direzione, capisco che desideri che io acchiappi la bestia intrusa,la inseguo e propio mentre sta per saltare dalla mia lettiera io arrivo di corsa e la prendo al volo anche se per farlo si rovescia la sabbietta... poi felice anche se stanco porto la preda al mio umano ancora a terra e gli lascio cadere l’intruso sul corpo come ringraziamento, l’umano dice qualcosa ma non capisco, immagino ringrazi, salgo sulla sua tana, mi metto vicino a dove tiene la testa per dormire, mi scrollo la sabbia che ho ancora addosso e poi mi sdraio per lavarmi prima di dormire mentre l’umano mi guarda senza dire nulla troppo colpito dal mio gesto altruistico, ciao umano, buona notte, vieni a dormire anche tu che ci penso io a fare la guardia...
martedì 7 aprile 2009
Gioco nuovo per Oscar
Oscar: dai umano, schiaccia il bottone che il felino salta! Ma secondo te un felino che si rispetti farebbe quello che vuole il suo umano quando lo vuole l’umano?
Umano: ma cosa ti prende oggi? Non ti va di giocare? Gioco giocone? Gatto micione! Tanto pelosone!
Oscar: come mi da suoi nervi quando fa così... ma cosa vuole questo? Rimane delle ore di fronte alla scatola luminosa e poi pretende che il sottoscritto si accenda e spenga a comando quando vuole lui? Ma dimmi te... non sono mica un cane io...
Umano: beh allora se proprio non hai voglia di giocare... allora vado a pulire la lettiera e riempire la ciotola delle crocchette...
Oscar: ... epoi non hai visto che stavo dormendo? Vorrei proprio vedere se lui la mattina lo facessero correre sui divani, appena sveglio poi... prendi il bastoncino... e ora dove sarà?... mah!
Umano: certo che fai una puzza reale! Mai sentita una lettiera così puzzolente!
Oscar: e certo che sarai strano... io non gioco e tu subito a scavare nei miei rifiuti solidi... lasciali coperti, no? Non senti che odore? E se poi arriva un predatore?... umani...
Umano: fatto... vieni andiamo a mettere a rimpinguare la scorta di crocchette...
Oscar: oh... adesso ragioniamo... però prima direi che sarebbe meglio si facessi scorrere l’acqua... perfetto, ora vai di cibo...
Umano: vediamo se così riesco a farti muovere... annusa la crocchetta... bene... adesso...
Oscar: posso confermare la sensazione tatto-gustativa, confermo, l’accendiamo, è una crocchetta... cosa vogliamo fare ora? Le metti nella ciotola così che ioo possa prenderle comodamente e mangiarle fuori?
Umano: giochino nuovo... se le crocchete vuoi mangiare, te le devi guadagnare... funziona così, io le tiro e tu corri a prenderle... vai!
Oscar: ma sei scemo! Non si tira il cibo! Il cibo scappa, si nasconde, trema, si defende ma non si tira!... dov’è! ?... eccola! ... Mia! Gnam gnam...
Umano: bravo! Visto che hai subito imparato? Un’altra!
Oscar: ma non si gioca col cibo!... se non è un topolino... eccola! ... Mia! Gnam gnam...
Umano: via di nuovo! Sotto il divano adesso!
Oscar: ‘stardo! Ma la ciotola no? Mmm questa è un casino! Però se mi sdraio di lato, allungo la zampetta, lunga lunga, uso le unghiette... Mia! Gnam gnam...
Umano: ma bravo! Ed ora dalla sala alla camera... dritta sotto il letto!
Oscar: urka! Questa è andata lontana! Via di corsa! Mia! Gnam gnam...
Poco dopo...
Umano: ma bravo! Guarda quanto movimento che hai fatto!
Oscar: mmm... umano... pant pant... io direi di tornare alla ciotola canonica... pant pant... questo innovativo metodo restorativo non mi sembra proprio a quattro stelle... pant pant... e si fatica... e ho di nuovo sete... e fame... e sonno...
Umano: facciamo così, io ti lascio delle crocchette sparse per la casa così risveglio la tua curiosità ed il tuo istinto predatore, che ne dici?
Oscar: facciamo così, io risvagliato l’istinto predatorio, dormo il giorno e caccio la notte, possibilmente sul tuo letto o meglio ancora sulla tua testa, che ne dici?
Umano: bene vedo che la mia idea ti piace... iniziamo da oggi...
Oscar: bene vedo che hai capito... bravo metti giù la ciotola piena e puoi ritirarti...
Umano: ora ne prendo un decina e le spargo per la casa...
Oscar: ma cosa fai! Sei matto!? Stai seminando crocchete?!
Umano: allora una qui in sala vicino al divano, una in camera sotto il letto, una....
Oscar: questo è scemo... allora quella del divano magiata, quella del letto mangiata,, quella...
Umano: ciao Oscar buona notte
Oscar: ciao umano, grazie del cibo, le ho trovate tutte, dormi bene, io faccio la guardia
giovedì 2 aprile 2009
Oscar abbandonato
Oscar: ehm umano, ma non potresti mettermi giù? Odio stare in braccio... che nervoso quando fa così... lasciami, devo andare, non voglio, ho posti da vedere, cose da fare, felini da incontrare, giù subito!
Umano: Un ultimo lungo e vibrante bacino e poi vado. Ciao.
Oscar: E non mi fare quella cosa dietro la nuca che mi vibra tutta la testa... non vedi che i miei baffi si piegano tutti in avanti quando lo fai? Beh non è per il piacere, mi vibra il cervello... che tu evidentemente non hai...
Umano: bene ora vado, ciao Monica ci vediamo tra due giorni e grazie ancora.
Oscar: ottimo appena si gira scappo nel posto verde... certo che sta cosa intorno al collo è davvero fastidiosa, che pruritino! Spetta va che mi do una grattatina e magari riesco pure a toglierlo...
Umano: è già andato in giardino, si vede che gli manco...
Oscar: è ancora in casa, non si è accorto che sono scivolato silenzioso ed agile come un perfetto predatore dritto nel posto verde... hehehehe
Putzli: ciao cucciolo, vieni fatti annusare, hai visto che bel sole? Vieni vicino alla mia cesta che ci scaldiamo le ossa insieme.
Oscar: ciao Putzli, naso contro naso? Sei davvero simpatica! Senti io andrei a vedere se quella famiglia di merli è sempre sul retro... magari ci scappa la pappa...
Putzli: vai ma stai attento, mi aspetto di vederti arrivare con una preda anche per me, nel frattempo io rimango qui a pensare al senso della vita.
Oscar: pensare al senso della vita? Si dice così? Allora noi felini pensiamo al senso della vita il 75% del tempo! Mitico!
Oscar: mmm vediamo... di solito sono sul retro... uno sta di guardia sopra la rete di recinzione, gli altri due beccano qui e là nel posto verde, io arrivo da dietro i vasi di fiori poi passo vicino il muretto, controllo la direzione del vento, annuso per vedere se sento l’odore della loro paura... ci siamo quasi, ora controllo piano piano dietro l’angolo... eccoci! Uccellini miei è arrivato il vostro incubo! Il predatore per definizione, la vostra nemesi!... mi acquatto, sporgo un occhio solo... e finalmente... o porc! Ma non ci sono! Ma è mai possibile? Ma ci sono sempre ed oggi che mi son preparato alla grande caccia non ci sono? E io aspetto... pazienza è il mio nome... che caldo con sto sole... mmm mi sa che non vengono, torno da Putzli... vado da Putzli...
Ciao Putzli, non sono venuti i merli oggi... ma come mai? E pensare che sono stato lì pronto per un sacco di tempo ad aspettarli... dimmi te, per una volta che avevo via libera e non ero dietro all’apertura del muro con l’aria dura... vuoi giocare? Io mi metto dietro i cespugli e tu vieni a cercarmi, che ne dici?
Putzli: ma come parli difficile cucciolo, si chiama finestra non apertura del muro... l’aria dura è il vetro...
Oscar: appunto quello che ho detto io... giochiamo?
Putzli: e poi son vecchia io, devo pensare e per farlo devo stare qui nel cesto e riposare, giocheremo dopo o un altro giorno...
Oscar: ma che barba! Allora adesso annuso tutto il perimetro del nostro territorio per vedere se ci sono stati intrusi...
Putzli: secondo me li trovi... intendo gli intrusi... se ti guardassi intorno vedresti che qualcuno è passato a trovarti
Oscar: è tornato l’umano? Dove!?
Putzli: non l’umano, cucciolo, ci sono i tuoi amici merli...
Oscar: ah ha! Si ma li avevo sentiti... istinto predatorio! Dove sono?!
Putzli: ehm... predatore... se ti giri li troverai nella tua ciotola dell’acqua...
Oscar: Eccoli! Io il predatore, loro, la preda! Li vedo che già tremano all’idea del felino in caccia...
Putzli: a me pare che più che tremare per la paura se la stiano godendo facendosi il bagno... ripeto, nella tua ciotola...
Oscar: piccoli screanzati! Vi faccio vedere io! Che la caccia abbia inizio!
Putzli: ... li hai fatti scappare... predatore...
Oscar: son volati via... e ma come mai?
Putzli: se gli galoppi contro...
Oscar: e mi son distratto...
Putzli: dai vieni qui che ripassiamo la teoria...
Oscar: ‘rivo... uffa... ma che gusto avrà un merlo? Mah!
Qualche tempo dopo...
Putzli: bene, adesso quando li vedi ricordati quello che ti ho spiegato... ora devo riposare anzi pensare...
Oscar: si va bene, io vado in perlustrazione... magari li ribecco e metto in pratica i tuoi saggi consigli...
Qualche tempo dopo...
Oscar: che noia... ho girato tutto il posto verde, sono andato anche in quello oltre il muro, ho controllato i cuccioli di umano che giocavano, ho cacciato quelle piccole cose nere che volano ma ora? Quasi quasi provo a vedere s riesco ad imparare a saltare oltre il posto verde scalando il muretto di metallo trasparente da cui entro ed esco col mio umano... il mio umano! Ma dove sarà? L’ombra del cespuglio ha già toccato il muretto da un po' quindi dovrebbe essere già stato di ritorno... che sia successo qualcosa? Mmm intanto imparo a saltare dall’altra parte poi se nel frattempo l’umano è tornato bene altrimenti mi sa che devo andare a cercarlo...
Dopo vari tentativi...
Oscar: fatto! Son dall’altra parte! E quando si è fuori dal posto verde cosa si fa? Allora vediamo un po'... di solito l’umano va di qua poi si ferma qui vicino queste strisce bianche poi va verso l’altro muretto con un altro posto verde poi sempre dritto fino alle strisce bianche laggiù... eccomi qui... lì c’è il posto verde dove c’è Sophia e dove cado ogni tanto allora questa è la porta ma senza umano non si apre...
Umano sconosciuto: ciao Oscar! Sei caduto dalla finestra anche oggi? Vieni che ti apro il portone, sai tornare a casa da solo o ti devo portare?
Oscar: ciao umano... mi apri? Devo salire dal mio umano, non è ancora venuto a prendermi oggi, sono preoccupato...
Umano sconosciuto: ah ma allora sai la strada! Bravo! Aspetta che suono al tuo padrone... mmm mi sa che non c’è... vuoi venire su da me?
Oscar: mi apri? Il mio umano apre qui, mi apri? Dove vai? Non apri?
Umano sconosciuto: Oscar! Vieni su da noi che aspettiamo che torni il tuo padrone...
Oscar: mmm eppure sono sicuro che era qui che si entra... fammi controllare...
Umano sconosciuto: bravo, entra, lascio la porta aperta nel caso volessi uscire...
Oscar: e ma allora avevo ragione... non è qui che devo entrare... però già che ci sono che faccio? Non controllo tutto? Certo che controllo... bella questa tana... e la lettiera come mai non ce l’abbiamo? Eh? No lettiera no gatti... divano morbidoso... ottimo cucina con acqua corrente... apri l’acqua, dai! Non essere timido... si si apri qui dove tiro le testatine... segui il segnale...
Umano sconosciuto: vuoi le coccole? O vuoi da mangiare? Non ho niente da darti... mi spiace...
Oscar: mmm qui l’ospitalità lascia a desiderare... però un pò d’acqua non si rifiuta a nessuno.... ora devo andare, il mio umano mi starà cercando...
Umano: vai via? Ciao Oscar, dopo vengo a vedere se ti hanno aperto...
Oscar: ciao umano, mi faccio le unghiette sul tappetino di fronte alla tua tana così ti lascio il mio odore e poi vado giù ad aspettare il mio umano...
Qualche tempo dopo...
Oscar: ma dove sarai umano? Ma non mi apri? Io son qui! Non mi vuoi, mi hai abbandonato! Ho bisogno della lettiera, del mio cuscino preferito, delle mie crocchette, dei miei spazi... del mio umano... ma dove sei?
Umana: Ooossccaaaarrrrrrr!!!!!!!!! Ma dove sei?! Ooossccaaaarrrrrrr!!!!!!!!! Vieni fuori!!! Ooossccaaaarrrrrrr!!!!!!!!!
Oscar: son qui, dove dovrei essere? Sono a casa... ma il mio umano non c’è....
Umana: Ooossccaaaarrrrrrr!!!!!!!!! Dove seiii!!!!!!!! Ooossccaaaarrrrrrr!!!!!!!!!
Oscar: sono quiii!!!!!
Umana: eccoti! Ma dove eri finito! Mi hai fatto venire un infarto!
Oscar: ciao almeno tu ti preoccupi per me... il mio umano mi ha abbandonato...
Umana: ma sei tornato a casa da solo! Ma che bravo!
Oscar: quando si ha nostalgia si va a casa, si ritorna a casa dopo il temporale, e non c'è più un nemico al mondo che può farci male: il cane fa le feste a tutti senza più abbaiare, si lascia accarezzare
Umana: Povero! Ti manca tanto il tuo padrone? Cercavi Riccardo?
Oscar: Umano ma perché tu non ci sei? Ma perché non chiami? Se non so tu dove sei, se non so tu dove vai, sono qui vicino a te ma non mi vedi... Parlo di te davvero. Parlo di te lo sai. Nella notte cerco te...
Umana: vieni Oscar che andiamo a casa, non scappare più che mi hai fatto perdere dieci anni di vita dallo spavento, vieni che Riccardo torna presto, domani sarà di ritorno...
Oscar: se l’umano non risponde... beh... andato un umano se ne addomestica subito un altro... siamo o non siamo felini?... Umana tu si che mi vuoi bene! la lettiera è pulita? Le crocchette ci sono? Putzli era preoccupata? Questa notte però dormiamo assieme nella tua tana, vero umana? Io dormo a destra...
Umana: mi dai le testate? Ma mi vuoi bene allora!
martedì 31 marzo 2009
Oscar e la visita bimestrale alle nonne
Oscar: shiamo Fermi? Shiamo arrivati? Mi shento un poco shtrano... un pò ubriachino... nanna...
Umano: È stato un viaggione lunghissimo, un sacco di traffico, meno male che tu dormi e non ti da fastidio viaggiare in macchina!
Oscar: odio shtare nella shcatola che corre, mi shembra di esshere come un shalame appesho là dietro! Ho anche rishchiato di ridare le crocchette...
Umano: dai vieni scendi dall’auto, ti piace così tanto che non vuoi nemmeno scendere adesso?
Oscar: piano umano che non mi reggo sulle schampe... dove shiamo? L’odore è quello del poshto delle umane dal pelo bianco... comincio a star meglio...
Umano: dai scendi che si va dalle nonne che non vedono l’ora di farti due coccole e viziarti, vieni dai...
Oscar: piano umano, piano che mi sento tutto strano, sto un po' meglio ora ma ho le crocchette ancora lì pronte ad uscire..
Umano: prendo la valigia e la tua gabbietta con giochini vari e si va, tanto tu mi segui al guinzaglio.
Oscar: e non tirare... ma l’hai preso il topolino? Il suono del bastone con le cose attaccate lo sento ma il topolino? Visto! Ottimo, c’è anche la mia copertina preferita! Andiamo!
Umano: dai ti lascio libero intanto la strada la sai.
Oscar: oh! Finalmente hai smesso di tirare! Dai vieni faccio strada...
Umano: Dai entra in ascensore che ci aspettano.
Oscar: no! Ma dai! Un’altra scatola che si muove! Beh però è l’ultima per un pò... faccio l’ultimo sforzo ma solo perchè ti voglio bene... oddio! L’ho detto! Meno male che l’umano non capisce il felino stretto...
Umano: ciao mamma! Ciao zia! Eccovi il nipotino!
Umane: eccoli sono arrivati! Ma Riccardo sei ingrassato? Ma quanti capelli bianchi che hai! Sei stanco? Sembri sbattutino, dormi abbastanza? E tu Oscar? Tu sei sempre bellissimo, guarda che pelo! Ma come sei grande! E guarda come viene subito da noi! Com’è intelligente!
Oscar: ciao umane! Coccole... ottimo adesso subito dal cibo! Presto presto che sono ore che non mangio e quello lì mi sballottato tutto!
Umane: ma Riccardo gli dai da mangiare a questa povera bestiola? Guarda come mangia! Ma sei sicuro che ha mangiato? Non gli farai mica fare la dieta, vero?
Oscar: gnam gnam che buone le acciughine! Gnam gnam! Anche le crocchette sono più buone qui!
Umano: sarà affamato, sono cinque ore che siamo in macchina e poi certo che gli do da mangiare, vi sembro uno che tiene le persone a dieta?
Umane: beh tu a dieta ci dovresti essere... Oscar vieni a bere!
Oscar: eccomi umana però tu tieni le tue zampette bene bene sotto l’acqua così bevo più comodamente... slurp anche l’acqua è piu’ buona dalle zampe dell’umana!
Umano: guardate che me lo viziate e poi mi guarda male perchè la Pensione Riccardo noni offre lo stesso servizio della Pensione dalle Nonne...
Umane: allora Oscar, la sabbietta è pronta e bella pulita e fresca, ti abbiamo preso l’erbetta in campagna come piace a te, abbiamo anche preso due rametti di olivo che ti piacciono tanto e abbiamo messo la copertina sulla tua poltrona preferita, sei contento?
Umano: e certo, diamogli ancora due vizi... adesso che sua signoria è a posto, io posso avere qualcosa da mangiare?
Oscar: si ma adesso basta coccole che altrimenti il pelo mi sa di umane, ora che son bello pieno faccio un saltino verso il bagno e poi veloce a dormire.
Umane: ma guarda, Riccardo è geloso! Ora ti diamo da mangiare... e poi noi non lo viziamo il tuo gatto... abbiamo preso il polpo, dici che gli piace se glielo cuciniamo al nostro piccolino?
Umano: non so ma secondo me va matto per ostriche e caviale...
Oscar: questa notte posso dormire nella vostra tana? Vado al bagno... vi lascio soli... fate i bravi...
Umane:davvero dici che caviale e ostriche gli piacerebbero? Ma eventualmente fresche non in conserva...
Umano: ... stavo scherzando... era una battuta ironica... comunque dall’atmosfera che respiro al momento direi che Oscar ha apprezzato non solo la vostra cucina ma anche zone meno pubbliche.
Oscar: ta-dà! Eccomi! Fatto tutto! Sono bello leggero adesso! Timbrata anche la zona privè, qualcuno che pulisca? Altrimenti fa odore...
Umane: facci pulire subito che non gli piace la lettiera quando resta sporca... oh! Ma guarda quanta caccona che ha fatto! Ma che bravo! E guarda come la copre bene! Sei proprio intelligente!
Umano: si ma mi sa che qui l’intelligenza è passata tutta al gatto per osmosi... io esco, mi aspettano, ciao a domani...
Umane: ciao! Fai attenzione! A domani. Oscar fai ciao a Riccardo che va via! Poi si va a nanna!
Oscar: umano, ehm, ma io? Mi lasci qui da solo? Dove vai? Non vengo? Posso fidarmi? Mi manchi già un pò...
Umano: ciao a tutti! Guardalo è lì che non vede l’ora di stare da solo con voi a prendersi tutte le attenzioni di questo mondo... vigliacco! Almeno fammi uscire di casa prima di venderti al nemico...
Il giorno dopo...
Umane: ciao Riccardo, Oscar è di là che dorme, gli abbiamo lavato il pelo con le salviette e poi lo abbiamo spazzolato per bene, abbiamo giocato e ci ha anche aiutato rifare i letti e a rimettere a posto.
Oscar: ciao umano, andiamo alla nostra tana? Qui è un incubo! Insomma la notte non appena mi metto bello comodo sulla testa di una delle due mi mandano via allora io mi metto tra i duencuscini e loro mi disturbano starnutendo poi ho notato che queste umane dormono pochissimo, appena sorge il sole si svegliano e mi tirano giù dalla nostra tana e mettono tutto fuori dall’apertura del muro poi rimettono a posto la tana e allora non si può più andarci sopra altrimenti parlano per delle ore. Poi si mangia, loro mangiano sul tavolo ma io non posso nemmeno provare quella cosa bianca che sembra latte perchè appena mi avvicino diventa marrone ed è amarissimo, poi mangiano una cosa gialla e densa che sa di api ma più buona e non me la offrono, beh solo pochissima, poi iniziano ad inseguirmi con il bastone verde che fa rumore poi mi prendono e mi mettono sulla tana piccola e mi girano e rigirano e mi passano quel cose di metallo che tira il pelo e devi vedere quanto che ne viene via e me lo passano anceh sulla pancia! Lo vedi il rosa? È la mia pelle! Hanno tirato via il mio pelo!!! Poi mi fermano e passano addosso della roba bagnata e puzzolente, lo senti l’odore? Disgustoso! Sembra quella polvere bianca che ti dai sulla pelle ogni tanto... a questo punto sono nervosissimo e loro mi passano davanti agli occhi il bastone con le cose attaccate e mi fanno correre in giro per la casa fino a quando non cado dalla stanchezza... basta non ne posso più... possiamo tornare alla nostra tana dove tutto è facile ed io dormo dove e quando voglio e tu non mi strappi il pelo e siamo io e te?
Umano: ciao Oscar, ma come sei ciarliero quest’oggi! E ti strusci tutto! Come sei affettuoso! Sembra quasi che io ti sia mancato!
Umane: pocvero gatto mi sa che non gli manchi per niente, dovresti lasciarlo qui più spesso
Oscar: Ma cos’è questo odore? Ma dove sei stato? Ma con chi sei stato? Ma è odore di umana! Ma bravo! Adesso mi lasci qui in balia di queste umane per tradirmi con un’altra umana!
Umano: guarda come mi annusa! Senti odori diversi?
Oscar: si lo so... io coi miei sbalzi d’umore e tu con le solite storie, lasciarmi qui ogni due settimane e poi bugie per non farmi soffrire... ma un pò di sincerità... dai chi è l’umana? L’odore è buono...
Umano: mi sa che mi hai beccato... non dire niente... siamo complici? Sshhhh mi raccomando acqua in bocca...
Oscar: Umanneeee! Il mio umano ha odore di umanaaa!!!!
Umano: bravo, almeno di te posso fidarmi...
martedì 3 marzo 2009
Oscar sbadato, unghietta perduta
Umano: Ciao Monica, sono arrivato a prendere la belva! Ciao Oscarone bello sono qui! Ti sono mancato?
Oscar: ciao umano, finalmente! Ma dove ti eri cacciato? Ma come son felice che sei tornato! Pensavo mi avessi abbandonato! Fatti annusare che controllo se sei veramente te... Anzi no! Non sono felice per niente! Tu sei cattivo con me perché mi lasci da solo e guardi la scatola luminosa! “Adesso ostento indifferenza, mi metto sotto il tavolo e mi faccio la toeletta come se non fosse mai arrivato così impara...”
Umano: Monica hai visto? Fa finta di non vedermi! Dai Oscar vieni qui dal tuo papà! Fatti vedere!
Oscar: ora lo faccio soffrire ancora un po’ e poi gli racconto quello che mi è successo... ah adesso capisci cosa vuol dire essere lasciati in giro, eh?Vedi che non ti sta bene se ti sono indifferente?
Umano: mi fa troppo ridere quando fa la scena dell’indifferente! Ora lo guardo e strizzo gli occhi così rifacciamo amicizia, ci casca sempre, vero Oscarino bello di papà? hehehe
Oscar: eccolo, lo sapevo, basta così poco per farlo sentire in colpa... bravo umano ora segui bene la mia toeletta, guarda bene cosa mi lecco, vedi?
Umano: adesso si fa il bagnetto e poi facciamo di nuovo amicizia... sempre la solita solfa quando lo lascio da voi o dalle nonne...
Oscar: Devo rifarlo? Ma sei accecato? Hai visto? Guarda bene... slurp la zampetta!... slurp slurp...
Umano: ma cos’hai sulla zampa? È sporca? Fammi vedere...
Oscar: finalmente se n’è accorto! Ha visto! Pane e volpe e succo d’aquilotto la mattina il mio padrone! Bene, ora scena drammatica, piccola zoppicata e miagolio al tocco... ah si è vero, occhietti tristi tristi...
Umano: Oddio! Ma è sangue! Ma cos’è successo!? Ossignore! Ma ti manca un’unghia! Ma dai! Ma sempre sulla stessa zampa!
Oscar: si tanto dolore! Povero piccolo io! Povero piccolo Oscar! Sniff sniff...
Monica: mi dispiace tanto! Non mi ero accorta di nulla! Mi dispiace davvero, deve averlo fatto da poco perché non ho notato niente di sospetto fino ad ora.
Umano: non ti preoccupare, sono cose che succedono quando li lasci liberi in giardino, poi lui è tonto, troppo abituato all’appartamento, hehehe.
Oscar: si datemi attenzioni, si! Che dolore! Hihihi carezze dietro all’orecchio per favore... oh si! Che godur... ehm che dolore! Il veterinario per favore sto per svenire! Ecco bravi tenetemi stretto stretto in braccio! Insomma ho trovato il mio peloso con un’unghietta in meno, probabilmente gli era rimasta incastrata nella legna per il caminetto o nel tronco dell’albero in giardino, niente di preoccupante.
Umano: ciao mamma, Oscar si è fatto male ad un’unghia, domani dovrò chiamare la veterinaria...
Nonna: ma povero il mio piccolino! Si è fatto male! Fammi vedere la bua! Ma c’è sangue! Chissà che male poverino!
Oscar: ma vieni! C’è anche l’umana dal pelo bianco! Mitico! Oh si dolore! Tanto dolore! Ma potrebbe sicuramente migliorare se mi deste da mangiare... capisci?! Cibo!
Umano: mi sa che tanto male non gli fa... camminare cammina bene l’appetito non gli manca e poi hai visto come ha saltato quando ho preso l’umido dallo scaffale?
Oscar: ho così tanto dolore che mi sento di dover dormire assieme a te umano... povero piccolo me!
Il giorno dopo la veterinaria mi conferma che non è nulla di grave,probabilmente gli è rimasta l’unghia incastrata da qualche parte in giardino e lui ha pensato bene di tirare e si è strappato l’unghietta nella parte rosa che è vascolarizzata da qui il sangue. Dieci o quindici giorni e sarà come nuova. Nel frattempo per qualche giorno niente giardino e per quanto riguarda la lettiera meglio usare quella a cristalli invece della sabbietta conglomerante in modo che la polvere non si annidi sulla ferita.
Umano: ciao mamma, siamo tornati, la veterinaria ha detto che va tutto bene, solo dovremo usare questa lettiera a cristalli invece della sabbietta che usiamo di solito.
Oscar: ciao umana, lo sai che siamo andati dall’umana dal pelo verde e mi ha guardato e tocchignato tutto? Avevo una paura che mi facesse quella cosa dietro! Eh ma io la coda la tengo sempre ben vicina al corpo... mica son matto! Mi daresti un po’ di umido? Mi è venuta una famona felina!Poco dopo...
Umano: ecco fatto, lettiera cambiata, speriamo che gli vada bene...
Oscar: cosa fate voi due vicino alla mia sabbietta? Ma ha un odore diverso,fammi controllare...Oh! Ma guarda! Ma è bianchissima! E che rumorosa che è! Non mi piace,voglio la mia, ridatemi la sabbietta! Anzi come segno di sdegno ora ci faccio pure la pipì sopra...
Umano: meno male, gli deve piacere, l’ha fatta subito, ero un po’ timoroso...
Oscar: che schifo! Non assorbe! Mi sono bagnato la zampina scavando! Fammi scrollare, vah! Le 3 di mattina...
Oscar: umano vieni a cambiare la sabbietta? Umano! La sabbietta nuova puzza! Ho fatto la cacca e non si copre bene come con l’altra, non mi piace...
Umano: Oscar ho sonno! Ti voglio bene anche io, grattino e poi si dorme,ok?Le 7 di mattina...
Oscar: alla buon ora! Senti io avrei bisogno di fare le mie cose ma sento l’odore della pipì... anche se tu non lo senti e mi da fastidio, mi ridaila mia sabbietta?
Umano: ciao Oscar buon giorno! Tutto bene? Niente topolini?
Nonna: mi sa che non gli piace la nuova lettiera, vedi che non ci va volentieri? La annusa e poi scrolla la zampina davanti come quando non gli piace qualcosa.
Umano: mi sa anche a me... proviamo a mettere la cassettina sul terrazzo aperta. Togliamo la copertura così prende aria e si asciuga il fondo,magari va meglio...
Oscar: ecco bravi che me la togliete... umano togli subito la produzione solida che non ci si può star vicino poi ridarmi la mia sabbietta classica,torniamo alle origini... io intanto vado a controllare la ciotola delle crocchette...
Umano: ciao a tutti e due, vado a lavorare, ci vediamo dopo!
Oscar: ciao umano, stai tranquillo, la controllo io l’umana dal pelo bianco. Buona caccia!
Poco dopo...
Oscar: ma... ma... ma la mia sabbietta dove l’avete messa? Ehm umana! Manca la sabbietta ed io avrei un’urgenza! Ehm scusa umana, vieni che qui siamo sull’orlo di una tragedia!
Nonna: ma non è qui la cassetta! L’ho messa sul terrazzo! Vieni che ti porto...
Oscar: ehm umana... questo non è il posto della sabbietta, il posto giusto per fare queste cose è dove le fate anche voi e poi... beh insomma... non per insistere ma... la sabbietta non l’avete rimessa, c’è sempre sta cosa bianca che mi fastidia non poco... e poi non so esattamente cosa ma manca qualcosa...
Nonna: dai su, fai le tue cose così pulisco...
Oscar: no, guarda o mi date quello a cui sono abituato o non mi viene! Non ce la faccio, davvero... vedi che ci sto provando? Non mi viene, è inutile e poi se mi stai a guardare mentre sono nell’atto e mi sforzo di farmi andare bene anche sta sabbietta di certo non mi aiuti! ah ecco cos’era che mancava! La copertura della cassettina! Me l’avete portata via! Ma dai! Ma mi avete messo in piazza! Oddio! Guarda la vicina! Mi osserva mentre sono in produzione! E mi chiama e ride! Ma non è normale chiamare un essere vivente nel momento dell’espressione della sua fisicità... ma umana l’hai vista la vicina? Mi sta chiamando mentre io sto ... producendo... ci siamo capiti? Ridatemi subito la copertura, ho bisogno di concentrazione e di riservatezza, ridatemi la mia sabbietta, ho bisogno di grattare e vedere il fondo pulito non giallino, puzzolente ed umidiccio e poi ultimo nella lista ma non ultimo nelle priorità rimettete subito la mia sabbietta nella stanza dei bisogni, non in piazza!
Il giorno dopo abbiamo deciso di ricambiare la lettiera e tornare dai cristalli alla conglomerante a cui Oscar è abituato. Oscar era molto felice e per ringraziarci ci ha benedetti con una razione doppia di numero uno e numero due ovviamente da dentro la sua cassetta rigorosamente chiusa con il suo sportellino trasparente da cui ci guardava con somma soddisfazione. Al momento la sua unghietta sta crescendo bene senza problemi e lui me ne da prova giornalmente lasciandomi tanti bei graffietti sulle mani. Non lo fa apposta ma gli piace tanto fare il coniglio con le zampette dietro...
venerdì 16 gennaio 2009
Oscar e la nonna
Oscar: Oddio cosa?
Umana: ti prego non saltare sulla finestra che cadi di sotto!
Oscar: O mamma questa corre urlando, ci deve essere pericolo!
Umana: Fermo! Non scappare, stai fermo!
Oscar: è agitatissima! Cosa sarà successo? Io salto sull’apertura, non si sa mai!
Umana: Cosa fai? Fermati! Oddio mi cade di sotto!
Oscar: Aiuto! Ma cosa succede? Non vedo il pericolo! Ohhh! Ma quanto e’ alto qui?
Umana: Preso! Meno male! Che spavento!
Oscar: Ma perche’ urlavi? Dov’è il pericolo?
Umana: brutto Oscar! Mi hai fatto perdere dieci anni di vita dallo spavento!
Oscar: brutto? E perchè? Ma se ero tranquillamente addormentato sulla poltrona, non mi ci sono nemmeno fatto le unghie! Beh... non ora... hehehe
Umana: con te non si può lasciare una porta o una finestra aperta che tu subito... eh!? Non ti è bastato romperti il ditino della zampa una volta?
Oscar: umana devi farti capire meglio... non capisco davvero il tuo linguaggio corporeo... mi arrivi contro urlando tutta agitata e penso che ci sia pericolo e invece non c’è niente poi usi un tono infastidito e la parola “brutto” che teoricamente equivale a dire che ho fatto qualcosa di male e nel frattempo mi accarezzi e mi coccoli! Insomma deciditi, o c’è pericolo o non c’è, o mi brontoli o mi coccoli, non mi lanciare segnali contrastanti che il linguaggio umano è troppo basico per noi felini, rischi di confondermi...
Umana: eh carino! Se continui così io ti porto a perdere, sai?! Non posso mica vivere tutta chiusa...
Oscar:ecco brava umana parla piano e con calma e continua ad accarezzare sotto il collo che mi piace! Vedi? Così ci capiamo...
Umana: ora vado a stirare, stai qui e dormi…
Oscar: ti va di giocare? Mi vorrei muovere un pò, sto sempre fermo qui… anzi adesso ti faccio uno scherzo da felino hehehe
Umana: cosa guardi? Hai visto qualcosa sul soffitto?
Oscar: hihihi ci cascano sempre, il mio umano poi è il re dei creduloni, ci crede talmente tanto che alle volte mi viene il dubbio che veda veramente qualcosa…
Umana: sarà un riflesso o il lampadario…
Oscar: adesso che è distratta scivolo via così non mi trova più quando rinviene dal letargo...
Umana: ma dove sei? Ma come fai a sparire sempre senza farti sentire? Vabbè io vado a stirare che con te perdo tutto il pomeriggio.
Oscar: i miei umani sono davvero mitici, che soddisfazioni per un felino! Spetta va che vado a farle un pò di compagnia altrimenti si sente sola...
Umana: ciao! Ma mi stai sempre attaccato alle gambe, hai paura che vado via e ti lascio solo?
Oscar: ciao! Lo sapevo che aveva bisogno della mia presenza...
Qualche tempo dopo…
Oscar: che buon odore di pulito che viene da questa pila di pelo!
Umana: ti piace la roba stirata?
Oscar: e com’è calda! Quasi quasi mi faccio una dormitina...
Umana: bravo stai sulla sedia ma lascia stare la roba stirata, mi raccomando...
Oscar: mi ha accarezzato, mi vuole certamente invitare a saltare sul pelo pulito, che gentile! Saltino e goduria apocalittica! Sono sul pelo pulito! È bello caldo! Ora dormo qui!
Umana: ma cosa fai! Non vedi che è stirata? Giù subito! Ma dimmi te!
Oscar: e ma allora non ci capiamo... se mi inviti io ci salgo, no? E questa pila di pelo è molto invitante… un pisolino?
Umana: giù subito! Brutto! Appena arriva il tuo padrone!
Oscar: ok, ok! Scendo... ti aspetto sulla tua tana… quante storie… prepara le acciughe…
Umana: e non andare sul letto che ho appena finito di cambiare le lenzuola…
Qualche ora dopo…
Oscar: mmm umana la senti questa sensazione?
Umana: ciao Oscar, ti sei svegliato?
Oscar: ciao umana, senti io mi sento una cosa tutta strana dentro, tu tutto ok?
Umana: ciao cosa vuoi dirmi? Vuoi le carezzine?
Oscar: no umana, niente carezze, fermati un secondo, non senti anche tu questa sensazione brutta?
Umana: ma che carino che sei, mi vuoi proprio parlare questa sera!
Oscar: uffa! Umana vieni via subito, c’è qualcosa che non va, vieni che usciamo…
Umana: dove vai? Vuoi giocare?
Oscar: umana tieniti, è tardi per uscire, incrocia le zampette…
Umana: oscar vuoi gioc… O Signore! Il terremoto! Oddio che paura! Trema tutto! Non aver paura Oscar adesso passa… speriamo…
Oscar: umana è passato, giochiamo?
Umana: vieni qui che sarai spaventato... mi terrorizza il terremoto… vieni che ti accarezzo così ti passa la paura…
Oscar: umana ti batte forte il cuore! Ti faccio quest effetto? Come sei gentile umana… però adesso giochiamo, eh?
Umana: si va bene ti do la pappa poi chiamo Riccardo per vedere se sta bene…
Umana: ciao Riccardo sono la mamma, hai sentito il terremoto?… no, non è Oscar il terremoto, cioè si lo è ma c’è stato pure il terremoto vero, non lo hai sentito?… ah meno male, io ho avuto tanta paura, lo sai che ho il terrore del terremoto… il gatto non ha sentito niente, era in entrata che stava andando in cameretta, a lui importa solo di giocare e mangiare e dormire, se aspetti lui… lo so che gli animali lo sentono prima ma il tuo gatto no… ha voluto solo che lo accarezzassi dopo il terremoto, forse lo ha sentito ed avrà avuto paura anche lui… in che senso pet terapy?… no, non mi sono messa ad accarezzarlo per calmarmi, figurati, dovresti conoscermi… va bene, ciao, a dopo, stai attento, guida piano… ciao…
Oscar: buone le acciughe! Umana occhio che questa sera il terreno farà il bis... non so se ci siamo capiti, vero? Vabbè dai, dormo con te e l’altra umana così non vi spaventate… in mancanza dell’umano tocca fare il maschio a me in questa casa…
giovedì 15 gennaio 2009
Oscar eroe per un giorno
Quasi quasi controllo che sia tutto a posto in casa, mi faccio un giro, mi affilo le unghie dietro la poltrona dove assolutamente non si deve fare e poi mi faccio una dormitina in quel coso dove gli umani si bagnano dopo che hanno usato la loro lettiera... ma dico io, leccarsi no? Certo che alle volte sono davvero strani gli umani, invece di rilassarsi leccandosi preferiscono quella fastidiosissima sensazione di umido sul corpo... anzi visto che ci sono fammi leccare un poco la coda che merita...
Oh! Unghiette arrotate, coda pulita, ora si dorme... ora mi acciambello qui dentro, spetta che mi faccio due giri in tondo per trovare la posizione migliore, ecco ci siamo quasi... ma guarda cosa vedo! Ma mi ero scordato di quel rotolo di carta qui vicino che gli umani mi fanno notare tutte le volte che usano la loro lettiera! È uno dei giochi più divertenti del mondo! Ora faccio felici le umane e gli faccio vedere come sono bravo a tirare via tutta la carta usando una zampa solo, a loro piace tanto! Di solito quando tornano e vedono la carta tutta a terra o sparsa per la casa poi mi parlano per un sacco di tempo poi giocano a rifare il rotolo così che io possa di nuovo giocare a mia volta, basta così poco a farli felici... ho quasi finito pochi giri e posso dormire... ma no! Mi si è srotolato addosso! Spetta và, fammi andare indietro, magari si stacca da sola la carta... mmm sembra di no... e se mi allontano? Proviamo... il posto più lontano è la ciotola delle crocchette, andiamo verso di là... oh! Finalmente si è staccata! Ma guarda che striscia lunga che ha fatto! Sono arrivato proprio vicino la ciotola, le umane saranno fiere di me oggi! Ora però devo dormire che sono un felino stanco...
Ma cos’è che mi ha svegliato? Sento un rumore strano, non sarà l’umana che è di ritorno? Fammi controllare... ma viene dalla stanza della tana delle umane... profilo basso, passo lento, collo lungo, pupilla dilatata, orecchie tese, nervi pronti, l’intruso è mio... o io sono pronto a scappare dall’intruso...
Nella stanza niente ma un rumore strano viene da fuori, da dove posso vedere il posto verde sotto la casa delle umane... non ci fosse la rete gliela farei vedere io a tutti quegli uccellini altro che petto in fuori... ma cos’è quella cosa che zampetta vicino alla mia erba? Un UCCELLINOOOO!!!! Piano Oscar, piano che questo lo sistemiamo, piano...
Allora il piccoletto non si è ancora accorto di me, mangia dal contenitore della mia erba, qui dietro la tenda sono coperto bene, ora mi preparo, zampe davanti basse, muso raso terra in direzione della preda, unghie estese, sedere alto ed ondeggiante, corpo in posizione a molla... piano Oscar, aspetta il momento giusto, osserva la tua preda, calma il tuo cuore, allontana i tuoi pensieri, esiste solo la tua preda, pensa come lui... VVIIIAAAAA! Attacco!!!! L’uccellino si è accorto di me e prova il decollo, lo manco per un pelo. Lui preso dal panico non si lancia fuori dalla rete ma cerca di prendere quota ma con un balzo salto sopra al mobile e ci sono quasi. Lui si accorge di me dietro di lui, senteil mio fiato sul suo collo e allora prova una manovra di disingaggio ma lo spazio è ristretto quasi lo perdo ma con un salto all’indietro riesco a prenderlo con le zampe davanti poi un morso ad un’ala e riesco ad atterrare agevolmente... sono una belva!
Ho preso la mia prima preda!!!!! Mitico! Ma quanto sono bravo!? Bleah che schifo, ma come mai fa così schifo sto uccellino? Oramai ti ho preso, vai ti lascio libero... fai davvero schifo, non sai nemmeno di crocchetta... ma come adesso non voli? Vai dai! La libertà è lì dopo la rete, vedi gli alberelli del posto verde? Sono proprio lì... ecco bravo da quella parte... ma vola no? Fai qualcosa, non stare con quell’ala aperta, eri così veloce prima... bravo ci sei quasi, un salto e sei fuori...
SCHERZAVOOO!!! SEI MIO!!!! Hahahahahahaaha quanto sono felino! Gioco con la mia preda! Vieni qua da Oscarino bello che ti faccio giocare al “Gatto ed il Topo” che ti piace tanto... hahaha
Anzi vieni con me che ti faccio vedere la casa delle umane, poi te le presento anche, non ti secca se ti porto con la bocca vero? Sai com’è, le mani non le ho... qui c’è la lettiera... dai smettila di sbattere le ali, ci sono piume ovunque... qui è dove entrano ed escono gli umani, che fai dormi? Sveglia! Dai ti lascio un po’ per terra altrimenti poi dici che ti voglio male... oh ma ci sei? Sveglia ho detto!
Ops... l’ho rotto... e ora? Proviamo a portarlo nella stanza dei giochi così poi me lo legano alla cordicella come il topo finto e lo continuo a cacciare... che intelligente che sono...
Ma aspetta un secondo... ma la caccia non è il fine è il mezzo con cui si raggiunge il fine cioè... mangiare! E allora mangiamo! Sì ma dove saranno le crocchette?
Mmm beh fuori no perché sono piume quindi non può essere che... DENTRO?! E come si apre sto coso? Proviamo a tirare un’ala... è venuta via ma non vedo crocchette, solo liquido... ma allora è umido non sono crocchette! Via l’altra ala! Evvai! E via una zampa! Oh! Adesso si ragiona! Eccolo l’umido! Gnam gnam! Ma bleah! Che schifo! Ha un gusto davvero... davvero... stucchevole... stufa subito... e ora? Mi sembra logico... lo regalo all’umana per farle vedere come le voglio bene e come sono fiero di essere felino e come sono grato dell’umido che mi dà... che tra parentesi è pure molto meglio di questo...
Ma dove lo posso mettere in modo che lo trovi subito?
Sotto la tana? No...
Nella tana? No...
Dove mangia? No...
Ma certo nelle zampe da casa! Che hanno il suo odore e sono la prima cosa che tocca appena arriva! Ecco bene dentro così non scappa! Ottimo ora a nanna! Che giornatona!
Umana: ciao Oscar sono a casa! Dove sei?
Oscar: è arrivata! Chissà come sarà felice!
Umana: Oddio! Ma cos’è successo in casa! C’è carta igenica ovunque, fino in cucina!
Oscar: hai visto? Sei contenta? Si si proprio fino alla ciotola... bravo, eh?
Umana: ma cosa sono queste gocce rosse sul pavimento? Oddio non ti sarai fatto male, vero? Vieni qua fammi vedere...
Oscar: grazie umana, prendimi in braccio, brava! Carezzine sulla testa! Ma brava! Ma allora ti tiro giù la carta tutti i giorni adesso che so cosa serve per farmi fare le coccole!
Umana: ma cosa sono queste piume?
Oscar: si piume... vedrai che sorpresona!!!
Umana: aspetta che mi cambio, và, che qui mi sa che devo pulire, dove lo hai messo l’uccellino? Speriamo che sia scappato... ma ci sono piume ovunque...
Oscar: allora lui è entrato ed io come una pantera mi sono acquattato e... bla bla bla.
Umana: ma quanto parli? Sei agitatissimo! Fammi cambiare, dai!
Oscar: ... e tentava di volare ma io lo inseguivo e... bla bla bla.
Umana: ma cosa mi vuoi dire? ODDIOOO che schifooo!!! Ma nooo! La ciabatta nnoooo!!!!!!! Mi è entrato l’alluce nell’uccellino!
Oscar: ah ha! L’hai trovato! Vedo che ti piace! Bene, spero di prenderne un altro!
Umana: che schifo! Ma sei scemo a mettermi quel corpo morto nella ciabatta? Tutto spiaccicato... eh ma io ti do via sai! Altro che acciughe! Voli dalla finestra!
Oscar: acciughe!!! Buone! Grazie! Come si vede che sei riconoscente! Si si tienilo pure tu quello, io mangio il pesce...
Umana: pronto Riccardo? Ciao sono la mamma... senti io non ce la faccio più col tuo gatto!... No non mi ha attaccato più con denti ed unghie... no però mi porta la carta igienica per tutta la casa!... Perché ridi? Io son molto seria!... No! Non mi devi portare la carta igienica nuova, devi portare via il gatto!... non sono esagerata! Oggi ha anche preso un uccellino!... come bravo!?... ma che se frega che è il suo primo uccellino, mi ha buttato piume ovunque, sembrava che fosse esploso un cuscino!... non sono esagerata! E poi me lo ha messo nella ciabatta! Capisci!? Nella ciabatta ed io mi son ritrovata l’alluce dentro... NON RIDERE!!!... in che senso mi vuole bene?... ah quando fa così mi vuol ringraziare?... andiamo bene! E meno male che non era un topo!... in letto!? Ma io gli chiudo la stanza!... devo ringraziarlo e far finta di mangiarlo?... ma sei scemo? Non lo farò mai, anzi è già nella spazzatura, altro che ringraziare... guarda non vedo l’ora che tu torni così la finiamo con sta bestia!... ok ciao, si va bene, ciao... ciao... click
Umana: Ringraziare... ma come si ringrazia un gatto? Boh, proviamo...
Ma grazie Oscar! Ma che bravo micio che sei! Hai preso un uccellino! E me lo hai regalato perché vuoi bene alla nonna! E sì! Ora me lo mangio! Guarda che lo mangio, grazie!
Oscar: bene gli è piaciuto, appena posso rifaccio tutto da capo, basta davvero così poco farli felici questi umani!...