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martedì 11 gennaio 2011

La corretta alimentazione del gatto

Il gatto deve essere alimentato in proporzione al suo peso ed allo stato fisiologico in cui si trova (crescita, gestazione, allattamento, senescenza). Non vi è, in pratica, differenza come esigenze alimentari fra le diverse razze di gatti.

Una differenza quantitativa andrà fatta, invece, in funzione delle condizioni di vita del gatto (appartamento o vita libera) e delle condizioni climatiche in cui vive. Il gattino in crescita al momento dello svezzamento ha dei fabbisogni alimentari molto alti che calano, poi, proporzionalmente man mano che ci si avvicina al termine della crescita. Durante la gestazione, come per la cagna, la quantità di cibo dovrebbe essere aumentata gradualmente a partire dalla seconda settimana, proseguendo fino al parto. Al termine della gestazione, la gatta dovrebbe ricevere un apporto alimentare superiore del 25-50% rispetto al mantenimento. Il gatto ha un elevato fabbisogno in proteine, in quanto non può ricavare le sostanze nutritive di cui necessita soltanto dai vegetali e dai loro derivati; tra l'altro reagisce a diete prive o carenti di proteine non soltanto diminuendo i consumi alimentari ma anche opponendo spesso un totale rifiuto a questo tipo di diete. La carenza di arginina nel gatto ha effetti immediati e devastanti: iperammoniemia grave, vomito, spasmi muscolari e tetanici, atassia e iperestesia che possono condurre al coma e alla morte. La carenza di taurina può causare una degenerazione retinica e una cardiomiopatia dilatativa. Il gatto, data la notevole secrezione di bile, tollera molto bene anche percentuali elevate di lipidi (fino al 25-30%), che oltre a fornire energia sono indispensabili come fonte di acidi grassi essenziali (acido linoleico, acido arachidonico ecc).

I gatti sono carnivori, questo significa che mangiano carne e hanno un bisogno limitato di altri cibi. Quando i gatti mangiano la loro preda, mangiano sia i muscoli che la pelle, le ossa e gli organi interni. I padroni dei gatti domestici, devono perciò imitare questa dieta. Una buona dieta contiene dal 25 al 30% di proteine e dal 15 al 40% di grassi. Molti gatti si cibano di cibi preparati per gatti in commercio. Questi cibi si conservano facilmente e contengono molta acqua
che è un elemento essenziale per la dieta del gatto. E’ bene alternare cibi freschi come carne cotta di pollo, manzo, agnello, maiale, e coniglio, oppure pesce cotto o formaggio. Da evitare la carne cruda. I gatti non masticano a causa della conformazione dei loro denti, hanno 30 denti, 16 collocati nella mascella e 14 nella mandibola, perciò è bene sminuzzare il cibo e servirlo in mucchietti che possono ingoiare a pezzi. Assicurarsi che non ci siano ossa nella carne. Alcuni gatti mangiano anche verdura e frutta. Gli errori più comuni da evitare nella dieta del gatto sono: Non dare solo fegato, può disturbare l’intestino; non dare solo pesce, può causare una carenza di vitamina B; non dare solo carne magra di prima qualità, provoca carenza di calcio e vitamine; non dare ai gatti il bianco dell’uovo crudo perché contiene avitina che neutralizza la biotina; non dare ai gatti cibo per cani, il contenuto di proteine della carne non è abbastanza alto.


Cibi proibiti e non nella dieta del gatto

Alimenti da evitare

Dolci

La digestione degli zuccheri (lattosio e saccarosio) è molto limitata, anzi se nella dieta sono presenti in dosi eccessive possono danneggiare nel tempo la funzionalità renale.
I dolci in generale andrebbero evitati, in modo assoluto nei gatti diabetici ed in genere negli animali in sovrappeso. Il gelato, se non provoca diarrea, può essere concesso a piccole dosi.
Da recenti studi scientifici è emerso che il gatto è uno dei pochi mammiferi indifferente al dolce. Esistono cinque diversi tipi di papille gustative, ognuna specifica per un gusto particolare: salato, acido, amaro, dolce. Quest’ultima è costituita da due proteine legate fra loro. Il gatto è privo del gene deputato alla produzione di una di queste due proteine e quindi i suoi recettori del sapore dolce sono inefficaci. Ma, allora, come spiegare l’interesse dei nostri gatti nei confronti di caramelle, cioccolatini, biscotti e dolci vari? La spiegazione andrebbe ricercata nella proverbiale curiosità del gatto, stimolata dalle forme e dai colori che caratterizzano tali cibi.

Pasta di pane/crackers

L’amido del pane e della pasta non fa parte dell’alimentazione del gatto, sembra infatti che la sua ingestione in quantità eccessive faccia diminuire la digeribilità delle proteine ed in alcuni casi possa essere causa di diarrea cronica. I crackers sono da evitare anche per il loro elevato contenuto di sale.

Cipolla

Le cipolle sono assolutamente nocive per il metabolismo di cani e gatti: contengono un composto (disolfuro di n-propile) che agisce sui globuli rossi, rendendoli deboli e favorendone la rottura. I cani e i gatti non hanno gli enzimi necessari alla digestione di questo composto. Per questo motivo l’ingestione di cipolla può determinare un’anemia emolitica, che può risultare anche fatale. I danni provocati dalla cipolla sono cumulativi, quindi piccoli assaggi di volta in volta possono essere più pericolosi I sintomi che possono comparire nel giro di 1-4 giorni dall’ingestione sono vomito, diarrea, urine di colore scuro. Una cosa importante da sapere è che spesso negli omogeneizzati per bambini viene aggiunta, come aromatizzante, la polvere di cipolla che può determinare gli stessi effetti nocivi dell’alimento fresco. Per questo sarebbe da evitare nell’alimentazione del gatto l’impiego di omogeneizzati per bambini.

Aglio

Gli agliacei, tra cui la cipolla, l'aglio, lo scalogno, l’erba cipollina ed il porro, contengono del N-profil-disolfuro, una sostanza emolitica, che può causare emorragie ed anemie, già a 5 g di sostanza secca per chilo di gatto. D'altra parte, questi alimenti sono mal digeriti e producono gas, crampi addominali e coliche

Pomodori

La parte verde del pomodoro (quella con cui è attaccato alla pianta) è tossica per gli animali perché contiene solanina che può determinare significativi effetti gastrointestinali e danni a livello del sistema nervoso centrale. Anche i pomodori verdi acerbi non sono indicati per il gatto. Tuttavia la parte della della pianta usata nell’alimentazione umana, cioè il pomodoro maturo, non è tossica.

Cioccolato

Il cacao, soprattutto il cioccolato nero, contiene la teobromina (e della caffeina in quantità dieci volte inferiore), ben metabolizzata dagli esseri umani, ma non altrettanto dai gatti e dai cani. Un'intossicazione da cioccolato può provocare tremori, nausee, diarrea, spasmi muscolari, convulsioni, ma di rado la morte. L’emivita della teobromina nel gatto è lunga, oltre 15 ore. La dose tossica della teobromina è da 100 a 150 mg per chilo.

Avocado

Le foglie, il frutto e i semi della pianta di avocado contengono un principio tossico chiamato Persin. Sembra che la varietà Guatemalteca di avocado, quella presente maggiormente nei negozi, sia la più tossica. Non si conosce ancora la potenzialità tossica di prodotti che contengono avocado e per questo motivo si sconsiglia qualsiasi prodotto a base di questo alimento

Carne di maiale/affettati

Evitare la carne troppo grassa. A questo proposito è importante limitare il consumo di carne di maiale che è ricca di grassi. Vietati gli insaccati che oltre a una grande quantità di conservanti contengono anche molto sale e aromi che sono davvero dannosi per i gatti. La carne cruda va sempre evitata perchè può essere veicolo di parassitosi.

Avanzi della tavola

Pensare di somministrare una dieta, realizzata con gli avanzi di cucina è uno dei più gravi errori che si possano effettuare nell’alimentazione dei nostri animali. Gli avanzi di cucina, se utilizzati come dieta di base, possono causare squilibri alimentari e alcune patologie dell’apparato digerente nel gatto. Per esempio, i ritagli di grasso possono favorire la pancreatite.

Cibo per cani

La somministrazione al gatto di cibo per cani è un evento piuttosto frequente nelle case dove sono presenti sia cani che gatti e quindi lo scambio di ciotole risulta facile. Se ciò succede in maniera occasionale, non crea nessun problema, ma se diventa una consuetudine per i gatti ci possono essere conseguenze serie. I cibi formulati per i cani hanno una quota proteica inferiore alle necessità del gatto, non sono integrati di taurina e acidi grassi, mentre le vitamine i sali minerali sono presenti in proporzioni non ideali per una buona alimentazione del gatto.

Oliva con il nocciolo

L’oliva di per sé non è nociva, ma può essere dannoso l’elevato contenuto di sale. Il rischio maggiore tuttavia sta nella possibilità di un’ingestione accidentale del nocciolo da parte del gatto. I gatti adorano le olive perché sono salate e amano giocarci perché rotolano!

Uova crude

Sono un alimento ottimo, ricco in vitamine, proteine e sali minerali. Tuttavia, contengono nell’albume un enzima che riduce l’assorbimento di biotina, una vitamina del gruppo B. Per tale motivo, è meglio evitare il consumo dell’albume crudo. Al contrario, è ben tollerato il tuorlo d’uovo crudo mescolato a latte o carne che può essere aggiunto una volta o due la settimana nella dieta.

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